Credo che i libri migliori sull'argomento siano in inglese ma francamente non saprei consigliartene uno in particolare.
A questo proposito io, per quelle che sono le mie esigenze personali (composizione), mi sono "formato" in studio affiancando i fonici che incontro abitualmente ed ai quali mi affido per mix complicati.
Se devo occuparmi io del mix per progetti personali o a causa di budget ridotti (come ahime' abitualmente accade in teatro) normalmente prima di iniziare cerco di visualizzare fisicamente la posizione della Band/Orchestra ed in merito alla posizione fisica che mi sono prefissato di ascoltare inizio ad operare. Ad esempio non sempre metto la batteria al aperta al centro ma cerco di posizionarla a volte un po spostata se affiancata da percussioni "importanti" che entrano a far parte della ritmica di base e non come "special"... in questo ci viene in aiuto il "Direction Mixer" di Logic per esempio!
E solitamente il primo posizionamento lo faccio con le tracce non effettate ma con soltanto attivi gli eventuali processori di dinamica... poi quando inserisco i riverberi (pochi... spesso anche un solo ambiente condiviso a meno di ambienti che entrano a far parte del suono stesso) riprendo a riposizionare il tutto e mettendo a tacere tutte le tracce le riattivo ad una ad una come se ripartissi da zero andando ad affinare l'obiettivo.

In effetti poi nel posizionamento bisogna tener conto anche del tipo di obiettivo di fruizione che si pone il mix... cioe' se sara' ascoltato in teatro, in TV, al cinema.